Una mattina, in Municipio.

Stiamo raccogliendo delle opinioni sul Tam Tam Suoni dal Mondo che serve come spunto per discutere di cultura a Mira.

Ieri mattina sono andato a parlarne con Gualtiero Bertelli, in quanto assessore alla cultura del Comune di Mira in un periodo in cui è stato costruito il teatro e in un periodo in cui si è cominciato a spendere somme via via maggiori (da poco più di sei milioni fino a oltre 500… un bel salto!).

Poi ho incontrato Dino Picardi, assessore alle poliche sociali nella scorsa amministrazione e molto vicino all’Associazione, con cui abbiamo discusso e costruito alcune cose: un rapporto tra il territorio, tra l’aspetto sociale e la manifestazione.

Poi, che invece, nella realtà, è stato il primo che abbiamo interpellato, Francesco Volpato. Il fautore del Tam Tam Suoni e Culture dal Mondo, nella sua veste di assessore alla cultura nel quinquennio che ha visto come sindaco Luigi Solimini. Francesco ci è sempre stato molto vicino in questi ultimi quattro anni, da quando, cioè, l’associazione ha preso in mano come unico organizzatore, la manifestazione nel tentativo da noi messo in atto, di caratterizzare il festival secondo le sue radici e, proprio per questo, il suo consiglio è sempre stato prezioso.

Stiamo contattando altri esponenti del mondo politico presente e passato di Mira per avere un quadro il più possibile vasto e completo sull’argomento.

Poi, in vista della cena che l’associazione Srazz ha organizzato venerdì sera, a chiusura del lungo travaglio che ha portato alla sospensione del Tam Tam Suoni e Culture dal Mondo, proprio per mettere un paletto che faccia da spartiacque tra questo periodo e uno nuovo, magari di rinnovamento, sono passato in Municipio.

Mi sono attardato a chiacchierare con una persona che lavora all’interno di questa struttura. Si è parlato di un po’ di cose… sono venuto a conoscenza che c’è chi pensa che l’associazione sia sotto a quella confusione che la votazione del cittadino mirese dell’anno ha avuto attorno… ci sarebbe da parlare, ma sorvoliamo, perché non è né il momento né l’ambito giusto. E abbiamo parlato di Proxy e Firewall.

Poi si è parlato che, come dipendente del Comune di Mira, ben sapendo di chi si è scritto nel video in questione, non gli sembra giusto dire quello che si è detto. Ok, lo possiamo accettare. Ma non cambiamo nulla, perché ci sono persone, all’interno di alcuni uffici comunali, che sono OTTUSI COME MATTONI ed è giusto ricordarlo! Se molte cose non vanno, o vanno male, non si può sempre dare la colpa alla sfortuna, al governo, a dio o a chicchessia. Gli ho detto: “hai visto i lavori che sono stati fatti, come da programma elaborato di comune accordo?”… Non li aveva visti e non sapeva di questi impegni. “Ok, vai a vederli, oppure guarda queste foto e dimmi se l’intervento, che doveva togliere l’acqua dalla strada, è stato fatto secondo la buona regola dell’arte!”

Poi siamo passati al post che abbiamo inserito su questo blog quando abbiamo dovuto comunicare che il Tam Tam Suoni e Culture dal Mondo veniva sospeso: gli suonavano come irriverenti e ironoici i ringraziamenti che vi sono contenuti, alla luce di tutto ciò che scriviamo in queste pagine del blog. Gli ho detto, semplicemente, che tutte queste persone le abbiamo ringraziate con il cuore e non con l’idea di prendere in giro qualcuno di queste persone: non invitiamo a cena persone che sentiamo come ostili o, quantomeno, che non stimiamo. Ho concluso citando una frase dell’amico Gigi Libraio, che una volta mi disse: «La cucina è un’arte (come tutte le attività umane che, a partire da una serie di elementi dati, producono qualcosa che prima non c’era), che trova il suo significato nel dare piacere al palato, e nel trasmettere considerazione, amicizia, affetto attraverso questo piacere. Possiamo dirvi che tra i nostri commensali non vi sono persone a cui non vogliamo bene.»

Detto questo, nel salutarlo, ho aggiuto: “ci sono cose strane che ci sussurrano all’orecchio, non le vogliamo dar per buone, non vogliamo crederci! altrimenti dovremo ricrederci su quanto ti ho appena detto!”.

Esco cantando:
El problema…
el problema xe che go un problema…
Triboeo! doeori fra el bunigoeo e el bigoeo, pi mae de co bato a testa forte so un spigoeo,
e co poco mi me incasso, sò ciapà da un spasmo, me incappo co parlo e pisso mato come erasmo,
co l’acido e el tossego che me vien su dal stomego, bevo e me infumego, el dì dopo rumego.
Acido muriatico sol stomego, xe caldo e son onfego ma stago qua sol sotoportego: l’arieta xe fina, stago fora anca in spadina.
Pare che me passa, ma i pensieri me sassina,
me altero, ciacero, come un tangaro, exaspero, exagero do minuti e son al macero.
e de note vedo fighe, man co e vessighe, assae là impissae co me svejo a far e righe.
no xe pi un caxo se ogni tanto sfaxo, rivo che son raxo e a volte no rincaxo, casco e bato el naxo.
e doman, si, fasso un fia de straordinari e co vegno fora quatro spriss col campari.
stress da lavoro, e el conubio sensa dubio xe el preludio aea situaasion che no afronti sensa studio!
El problema xe che go un problema che me crea problemi,
che soeo se ghe penso fa saltare tuti i schemi.
stago tento e me scolto pa capire un pochetin,
pi che scolto pi capisso che el problema vien da mi.
Co xe note mi lo so che come sempre riva el beo,
el problema xe un problema che me bate sol serveo, pi che scolto sto problema sto problema el torna indrio,
vago in serca de capire: il problema sono io?

sarà
ma go xa visto tuto, pare scritto,
meto a testa sol cussin e fisso el soito sofito, stago sito,
vedo co sforso pochi cambiamenti cussi lenti che gnanca me ne incorzo.
Massa tempo texo e dopo resto stexo mexo lexo, vuoto come un rexo,
pexo poco tempo spexo su progeti pi concreti, pi afeti, manco conceti, pi raporti pi o manco streti.
E o so che no ghe spero, xe un pensiero nero pasegero,
co i ga fato e regoe mi dove casso jero?
serco vie de scampo, robe che no guanto,
e vedo che e gaeja fra un goto e chealtro.
Serte noti no xe magiche, vago torno e no dormo, me tormento finche xe giorno.
serte noti me despojo de a me vita da bastardo,
e a buto sora el leto e là… e a vardo.
Sfide, perse quasi tute, fa gnente: satu quante volte me son xa catà ae strete?
e resta robe intime, tante resta fisime.
Camino sol bordo: te prego no sta spinxerme!
El problema xe che go un problema che me crea problemi,
che soeo se ghe penso fa saltare tuti i schemi,
stego tento e me scolto pa capire un pochetin,
pi che scolto e pi capisso che el problema vien da mi.
Co xe note mi lo so che come sempre riva el beo,
el problema xe un problema che me bate sol serveo, pi che scolto sto problema sto problema el torna indrio,
vago in serca de capire: il problema sono io?

El problema – Mediamente Mona – Herman Medrano