Incrostazioni, Gentiluomini, Finestre aperte… e la pasta e fagioli.

Caro Signor G, credo che qualche grattacapo arriverà dopo aver pubblicato questo articolo ma, come tu hai sempre fatto, testa alta, schiena dritta e nessuna remora nel dire.
Sicuramente, guardando la cultura del mondo che abbiamo attorno, da oggi, oltre allo Shiva Dance Group, ci sarà qualche altra persona che penserà a noi come a dei nemici, come a un cancro che debba essere estirpato.
Ma possiamo tacere?
No, non lo crediamo possibile.
Non lo abbiamo fatto per Forte Poerio e per la Festa delle Consulte (1 e 2)… lo facciamo adesso?
No.
Dobbiamo aver timori, come ci è stato detto che dovremmo avere?
Di cosa, poi?
Ci intimoriscono l’ignoranza (che fa coppia con l’arroganza), la superficialità e il malessere che si respira in giro.
Queste cose cerchiamo di combatterle a viso aperto, mettendo la nostra faccia e il nostro lavoro in prima linea.
Non siamo noi che ci neghiamo o che, dopo aver richiesto un chiarimento, ci diamo latitanti.
Se queste nostre parole saranno utilizzate per indicarci come traditori o persone da mettere all’indice, che dire?
Poco male, non è vero?
Non pensiamo di avere la verità in tasca, ma nemmeno cerchiamo di tenerla lontano e, attraverso queste pagine, la cerchiamo, nel dialogo e nella sincerità.
Se vogliono parlare con noi, dovrebbero sapere come trovarci, dove trovarci.
Chissà perché abbiamo questa sensazione “affamata” tanto da voler spalancare le finestre e cambiare l’aria… forse sarà per via di questo odore di vecchio, di muffa, di stantìo che è quasi soffocante.
Per cui, partendo un po’ da lontano, cercheremo di fare il punto.
Il punto di cosa?
Il punto.
Punto!

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P.S.
Qui a lato trovi la miniatura dell’articolo che è uscito sabato 4 ottobre 2008 sul Gazzettino di Venezia in pirma pagina: è l’articolo che ha dato inizio a tutto questo tramestio.
Leggendolo, magari, puoi farti un’idea più precisa del fatto, del contesto e delle varie interpretazioni che i partiti ne danno… e aiutiamo la Princi a capire.
Infine, non so se hai già avuto modo di leggerlo, ma Nico ha scritto un po’ la stessa cosa, da un’altra angolazione, con il suo stile. Lo trovi Qui, Quo e Qua.

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Interpellanza prot. 17576 del 16 giugno 2008

Prologo.
Salgo le scale del municipio di Mira. Fuori della porta dell’aula del Consiglio Comunale incontro Alessio Bonetto che mi dice, così a scottadito: “xè colpa tua!”. Di fianco a lui c’é Francesco Volpato che un po’ se la ride e un po’, mi pare, è deluso.
Un attimo dopo, Alessio mi mette in mano il testo della risposta da parte dell’amministrazione comunale sull’interpellanza del consigliere Francesco Volpato (con cui ci siamo incontrati durante la preparazione della manifestazione e anche subito dopo aver deciso, di comune accordo con l’amministrazione comunale – il grassetto è d’obbligo e lo capirete leggendo – di sospendere il Tam Tam Suoni e Culture dal Mondo nona edizione). Continua a leggere

Pochi fondi e sponsor insufficienti – Dopo nove anni cala il sipario sul contenitore estivo “Tam tam”

Riportiamo l’articolo uscito il 21 maggio sul Gazzettino di Venezia…
Ogni commento è superfluo, data la mole di cose inesatte, sbagliate e appiccicate a caso: perché queste persone scrivono quando, i fatti riportati, sono altro, rispetto alla realtà? Domanda inutile… ci piacerebbe che queste persone, Giantin e Abbadir, ci rispondessero, su queste pagine, ma non è nel loro stile.
Peccato!!!!!

(Luisa Giantin) La nona edizione di “Tam Tam – suoni e culture dal mondo” è destinata all’oblio. «Quest’anno Tam Tam non ci sarà”. Alza le braccia in segno di impotenza Michele Saviolo dell’associazione Srazz e con lui tutti i collaboratori che per nove anni hanno organizzato Tam Tam. Dopo otto edizioni (lo scorso anno Tam Tam fu concentrato in un giorno in segno di protesta) l’appuntamento con gli eventi musicali, culturali e delle associazioni sotto il nome di Tam Tam nel parco Valmarana a Mira non si farà. «Non possiamo allestire un Tam Tam come l’avevamo programmato con 39 giorni di eventi, tra giugno e luglio, tre notti bianche e ospiti come Eugenio Finardi, Carlo e Giorgio, molti gruppi locali e tanti altri provenienti dalla Germania, dal Portogallo e, dall’Africa con i conti in rosso e il rischio impresa rappresentato dalle serate di pioggia. Ci fermiamo addosso a un muro”. Amareggiato e sconfortato anche l’assessore alla Cultura Meggiato che era riuscito ad assicurare a Tam Tam 30mila euro.