Festa delle Consulte a forte Poerio.

Un\'immagine di forte PoerioAbbiamo pensato di lanciare un piccolo sondaggio  tra i frequentatori di questo blog sull’idea di spostare, per quest’anno (anche perché sembra non ci siano le energie per fare altrimenti…), dalla Riviera Silvio Trentin a forte Poerio, la festa delle Consulte di Mira.
Il sondaggio è stato chiuso il 7 luglio 2008 perché è stato deciso di fare la festa in Riviera Silvio Trentin.
La festa delle Consulte è, dato che molte persone se lo chiedono, la festa (si potrebbe dire la vetrina) dell’Associazionismo mirese che, dal 2005 si svolge in Riviera Silvio Trentin la terza domenica di settembre.
Cosa sono le Consulte?
Le Consulte delle Associazioni (a Mira sono sette le Consulte: Cultura, Sport, Ambiente, Attività Assistenziali, Associazionismo e Volontariato, Donne, Cittadini Stranieri) sono uno strumento di partecipazione consapevole alla vita cittadina, da parte delle associazioni e dei movimenti iscritti all’Albo Comunale delle Forme Associative e del Volontariato. Sono anche uno strumento per valorizzare e far conoscere le associazioni che operano sul territorio, favorendo la collaborazione tra le stesse e le istituzioni.
Perché forte Poerio?
Perché, nell’idea di chi ha deciso l’acquisto, era stata prevista una destinazione anche associativa delle strutture.
A ciò ha lavorato, dal 2000, un gruppo di associazioni che avevano aderito al GAFP, Gruppo Associazioni per Forte Poerio, costruendo un progetto a lungo termine (dieci anni) in cui venivano evidenziati le finalità e gli usi. Adesso, chi il progetto non lo ha letto, sta cercando di far diventare il GAFP un gruppo di associazioni di bassa manovalanza, svuotando di fatto il ruolo che gli era stato chiesto e dato dalla precedente amministrazione. E questo non è accettabile.
Lo stesso errore della casa di accoglienza per cittadini stranieri… si hanno idee confuse e assolutamente sbagliate. Almeno per quel che riguarda le controparti individuate.
Ma si parlava di spostare la festa delle Consulte.
L’idea è di far diventare il forte, per un paio di giorni, un laboratorio di integrazione, di comunicazione, di conoscenza, di aggregazione sociale non solo tra le associazioni, ma con la popolazione mirese tutta.
Un modo di rimettere in circolo, in maniera diversa e condivisa, le idee che erano alla base del progetto contestato previsto dall’amministrazione a forte Poerio… con spettacoli, incontri, testimonianze e tanta, tanta comunicazione positiva e puntuale. Diversa da quanto accaduto in quell’occasione.
E questo ci piace, ci vede fermamente convinti e coinvolti nella sua realizzazione.
Speriamo che le cose vadano diversamente dal Tam Tam Suoni e Culture dal Mondo 2008!!!
Per cui, se ne avete voglia, esprimete il vosto giudizio.
Sarebbe una bella occasione per riaprire il parco di forte Poerio (e non ci sarebbe molto poi da fare per renderlo possibile…), anche se, così ci è giunto alle orecchie, a qualcuno la cosa bruci e faccia di tutto per non renderlo realizzabile… si comincia a sentir parlare di problemi con la Sovrintendenza, con le strutture pericolanti, con i parcheggi, con i mezzi di soccorso… ci sono le soluzioni, semplici, fattibili.
Ma solo se c’è la volontà.
Noi, come associazione Srazz e, lo sappiamo di certo, anche molte altre associazioni miresi, la volontà l’abbiamo… e anche la voglia di metterci al lavoro, con il cervello e con le mani. Come la raccolta delle foglie al parco Valmarana, a esempio.
Fate voi!

Con un ronzio nelle orecchie suoniamo all’infinito.

Sigur Ros

Con un ronzio nelle orecchie
a volte succede che cerchi le parole, e poi arrivano, trasportate da un sms che ti dice che è uscito il disco che stavamo aspettando.
Si, perché i Sigur Ros sono uno dei nostri gruppi preferiti.
Il 13 luglio saremo a Milano per il loro concerto.
Ma torniamo al titolo.
Con un ronzio nelle orecchie suoniamo all’infinito.
Stanotte, rincasando dopo esser stato tutta la sera a discorrere con Nico sull’idea di fare una festa delle Consulte/Associazioni a Forte Poerio, leggo questo messaggio che Mario mi aveva inviato, dato che dal 23 giugno il disco è disponibile, mi è venuto spontaneo metterlo come titolo di un post “a venire”.
In parte fotografa il nostro stato in questi giorni: abbiamo anche noi un ronzio, a volte diventa un suono assordante, nelle orecchie
molte cose si rincorrono…
molte cose non sono chiare…
siamo delusi…
siamo delusi…
ma suoniamo all’infinito
Ma stiamo pensando a come far diventare, quella che è la festa delle consulte/associazioni, un evento che possa parlare di integrazione, di diverse culture, di diversi modi di vedere il mondo.
Abbiamo un ronzio nelle orecchie quando ci dicono che… se lo organizziamo noi non è più la festa delle consulte, ma la festa delle associazioni… ci fischiano le orecchie dopo una tale affermazione.
Dove sta il problema?
Le consulte non sono formate dalle associazioni? Che sono divise in base al diverso fine associativo?
Per cui, alla fine, sempre associazioni sono.
O no?
Possibile che c’è chi pensa che questo sia un’invasione di… chissà cosa?
Ok, abbiamo un ronzio nelle orecchie perché vediamo che si ragiona a orti, quando le nazioni non hanno più confini.
Con un ronzio nelle orecchie
Si sta ancora vagliando la fattibilità della cosa, ma già si fa a gara a trovare il problema, l’impedimento, che porti tutto dentro un alveo molto più ristretto e controllabile.
Quando è uscita tutta la diatriba sul progetto di forte Poerio, un ronzio nelle orecchie ha cominciato a crescere, a crescere, e diventare un suono forte e penetrante: abbiamo lavorato con il GAFP perché crediamo che forte Poerio sia un’occasione unica per la comunità mirese… a parte vedersi messi in disparte da chi, politicamente, dovrebbe lavorare a unire e non a dividere e incattivire gli animi, ci vediamo tacciati di essere… associazioni, per cui incapaci di portare avanti un progetto, un lavoro che sia lungo anni.
Chiaramente ci sono molti amministratori che non hanno mai lavorato in una qualche associazione…
Basta guardarsi attorno per vedere che molte associazioni, in questi anni, hanno lavorato e costruito esperienze e percorsi importanti e unici.
Ma, ci viene detto, solo ai privati ci si deve rivolgere per investimenti e restauri.
Poi non importa se l’assessore preposto dice che finanziamenti statali o comunitari (CHE CI SONO) sono difficile da raggiungere… ciò implica lavoro, cosa che con il GAFP avevamo già valutato e, in parte, risolto. Ma anche la convinzione che le finalità di questi sforzi valgono ben la candela.
Probabilmente, l’assessore preposto, di voglia di lavorare non ne ha.
Peccato.
Ecco, il ronzio cresce, va e viene, nelle orecchie.
Ma suoniamo all’infinito.
Perché siamo qui, comunque, a confrontarci con i problemi, a cercare di districare i fili che qualcuno vuole ingarbugliare, a cercar di capire se la lingua è biforcuta o, invece, è quella che ci è data di vedere.
Guardando dritto negli occhi chi ci sta di fronte, anche se molte voci sussurrano che le parole dicono una cosa e i fatti sono altri.
Con un ronzio nelle orecchie suoniamo all’infinito perché crediamo che abbiamo l’occasione, come città di Mira, di creare all’internodi forte Poerio un vero e proprio laboratorio di integrazione e di contaminazione tra culture, tra razze, tra popoli diversi.
Quello che il Tam Tam Suoni e Culture dal Mondo ha sempre cercato di portare avanti nel suo percorso lungo questi anni.
Suoneremo all’infinito, perché ci muove il fuoco del desiderio di vedere entrare, finalmente, una ventata di aria nuova dalle finestre… la paura è qualcosa di irrazionale ma, se il cervello è “acceso e collegato”, facilmente può essere spazzata via… o siamo delle scimmie (leggetevi il terz’ultimo commento a questo post) che all’accendersi di una luce si comportano in un modo e, all’accendersi di un’altra, in un altro?
Basta volerlo.
Basta crederci.
Basta che arrivino le giuste informazioni.
E… basta! fare figure barbine, del tipo che don Dino Pistolato non era presente all’incontro del 9 giugno in Teatro di Villa dei Leoni perchè… nessuno lo ha chiamato, nonostante lo si sbandierasse sui comunicati stampa e sui giornali.
Non è la colpa di uno.
È la colpa di tutti!
Di fronte a questa giustificazione, puerile, nessun commento può essere rumoroso come… STARE IN SILENZIO!
Ecco, CON UN RONZIO NELLE ORECCHIE SUONIAMO ALL’INFINITO (cliccaci sopra per ascoltare tutto il nuovo disco dei Sigur Ros).
Vogliamo parlarne?
Siamo qui.

Sui Parchi di Mira (e forte Poerio)

Basta avere una bicicletta e una bambina da portare a spasso per farsi un’idea dello stato del verde del Comune di Mira: pessimo, nonostante ciò che l’assessore al verde pubblico dice.
Festa della Repubblica, mattina di sole e voglia di andare a prendere una boccata d’aria. Dirigiamo le ruote verso via Lomellina e, visto che ci siamo, andiamo a vedere il parco del Donatore (l’immagine è stata scattata a giugno del 2003 NdR).
Chiamarlo Parco, anche questo, è come pronunciare una parolaccia: erba alta, idea di abbandono, giochi in uno stato di abbandono causato sia dalla non manutenzione che dal senso civico che manca da parte di qualche giovane “un po’ vivace”. Questo parco, come altri, vive nell’indifferenza di chi dovrebbe provvedere al suo decoro e alla vigilanza…
Da qui nasce l’idea, dato che il verde è un punto che ci sta molto a cuore, di documentare ciò che diciamo attraverso una serie di gallerie fotografiche dei parchi di questo Comune.
Peccato che, come da promesse dello scorso anno, il forte Poerio è ancora off limits e lo sarà chissà ancora per quanto tempo. Il cantiere alla destra dell’ingresso ha completamente rovinato il prato… E per domani a Mira, dopo che i buoi sono scappati dalla stalla, il Sindaco convoca le Associazioni proprio per parlare di Forte Poerio.
Perché dopo che i buoi sono scappati? Perché è uscito che a forte Poerio troverà posto una struttura per cittadini stranieri, con una scia di critiche e di polemiche.
Una volta, per volontà anche dell’Amministrazione Comunale, era sorto un Gruppo di Associazioni per Forte Poerio, abbreviato in GAFP, nato da chi, all’inizio di questo nuovo millennio, aveva lavorato per ripulire e rendere fruibile lo spazio, nonostante fosse ancora di proprietà dell’Esercito.
Il GAFP non ha potuto operare oltre fino a quando il Comune non ne è diventato proprietario e, oltre un anno e mezzo fa, gli è stato chiesto di verificare il progetto presentato all’epoca, eventualmente modificarlo, perché l’amministrazione era interessata a rimettere in movimento il tutto.
Anche alla nostra Associazione è stato chiesto di partecipare a questi incontri… anche perché, nel 2002, verso dicembre, l’allora assessore Massimo Zuin, ci aveva chiesto un parere e un progetto (completo di costi) per lo spostamento del Tam Tam Suoni e Culture dal Mondo in quella sede. Non se ne fece nulla, per il motivo che i costi erano elevati e il forte non era ancora di proprietà.
A una precisa domanda su forte Poerio, un assessore così ha risposto: il progetto del GAFP non lo conosco, non l’ho letto, noi abbiamo altre idee per il forte… Sorge il dubbio: quali altre idee? Il GAFP aveva incontrato la Caritas per capire che idee avessero e, di conseguenza, capire se si poteva collaborare per creare un luogo di incontro e di socialità. Abbiamo trovato porte aperte e spirito di collaborazione…
Quali altre idee, viene da pensare, se non si è letto ciò che era stato progettato cinque e oltre anni fa?
Ci piacerebbe saperlo.
Adesso ci sono dei fondi?
Bene!!!!!
Guardate in giro, andate in giro per l’Europa… Ci sono molte strutture, come forti, ex carceri e cose simili, riadattati in mille modi diversi, con soldi della Comunità Europea.
Perché non si è preso in considerazione il progetto del GAFP? Quanti dei nostri amministratori adesso in carica lo conoscono?
Perché troppo spesso succede che prima si fanno le cose e poi le si comunicano, quando queste cose coinvolgono una città? Nico, sei troppo buono e ottimista, nonostante tutto ciò che succede… anzi, che non succede a Mira: credo sia importante capire chi fa cosa e, di conseguenza, le responsabilità di ciò che non succede.
Stiamo perdendo pezzi, pezzi importanti che hanno fatto la storia e il passato di questo territorio… e quando la cosa comincia a complicarsi, chiamano a raccolta perché c’è bisogno di coinvolgere il tessuto associativo mirese?
Prima bisognava farlo.
Prima, non adesso!
Peccato che domani sera, alle 18,00, siamo impegnati in un incontro, non a Mira, per il futuro del Tam Tam Suoni e Culture dal Mondo, perché sarebbe stato interessante capire e ascoltare.
Magari uno di noi potrà esserci. Vedremo.
Chiaramente qui c’è tutto lo spazio per discutere e per rispondere.