Con un ronzio nelle orecchie suoniamo all’infinito.

Sigur Ros

Con un ronzio nelle orecchie
a volte succede che cerchi le parole, e poi arrivano, trasportate da un sms che ti dice che è uscito il disco che stavamo aspettando.
Si, perché i Sigur Ros sono uno dei nostri gruppi preferiti.
Il 13 luglio saremo a Milano per il loro concerto.
Ma torniamo al titolo.
Con un ronzio nelle orecchie suoniamo all’infinito.
Stanotte, rincasando dopo esser stato tutta la sera a discorrere con Nico sull’idea di fare una festa delle Consulte/Associazioni a Forte Poerio, leggo questo messaggio che Mario mi aveva inviato, dato che dal 23 giugno il disco è disponibile, mi è venuto spontaneo metterlo come titolo di un post “a venire”.
In parte fotografa il nostro stato in questi giorni: abbiamo anche noi un ronzio, a volte diventa un suono assordante, nelle orecchie
molte cose si rincorrono…
molte cose non sono chiare…
siamo delusi…
siamo delusi…
ma suoniamo all’infinito
Ma stiamo pensando a come far diventare, quella che è la festa delle consulte/associazioni, un evento che possa parlare di integrazione, di diverse culture, di diversi modi di vedere il mondo.
Abbiamo un ronzio nelle orecchie quando ci dicono che… se lo organizziamo noi non è più la festa delle consulte, ma la festa delle associazioni… ci fischiano le orecchie dopo una tale affermazione.
Dove sta il problema?
Le consulte non sono formate dalle associazioni? Che sono divise in base al diverso fine associativo?
Per cui, alla fine, sempre associazioni sono.
O no?
Possibile che c’è chi pensa che questo sia un’invasione di… chissà cosa?
Ok, abbiamo un ronzio nelle orecchie perché vediamo che si ragiona a orti, quando le nazioni non hanno più confini.
Con un ronzio nelle orecchie
Si sta ancora vagliando la fattibilità della cosa, ma già si fa a gara a trovare il problema, l’impedimento, che porti tutto dentro un alveo molto più ristretto e controllabile.
Quando è uscita tutta la diatriba sul progetto di forte Poerio, un ronzio nelle orecchie ha cominciato a crescere, a crescere, e diventare un suono forte e penetrante: abbiamo lavorato con il GAFP perché crediamo che forte Poerio sia un’occasione unica per la comunità mirese… a parte vedersi messi in disparte da chi, politicamente, dovrebbe lavorare a unire e non a dividere e incattivire gli animi, ci vediamo tacciati di essere… associazioni, per cui incapaci di portare avanti un progetto, un lavoro che sia lungo anni.
Chiaramente ci sono molti amministratori che non hanno mai lavorato in una qualche associazione…
Basta guardarsi attorno per vedere che molte associazioni, in questi anni, hanno lavorato e costruito esperienze e percorsi importanti e unici.
Ma, ci viene detto, solo ai privati ci si deve rivolgere per investimenti e restauri.
Poi non importa se l’assessore preposto dice che finanziamenti statali o comunitari (CHE CI SONO) sono difficile da raggiungere… ciò implica lavoro, cosa che con il GAFP avevamo già valutato e, in parte, risolto. Ma anche la convinzione che le finalità di questi sforzi valgono ben la candela.
Probabilmente, l’assessore preposto, di voglia di lavorare non ne ha.
Peccato.
Ecco, il ronzio cresce, va e viene, nelle orecchie.
Ma suoniamo all’infinito.
Perché siamo qui, comunque, a confrontarci con i problemi, a cercare di districare i fili che qualcuno vuole ingarbugliare, a cercar di capire se la lingua è biforcuta o, invece, è quella che ci è data di vedere.
Guardando dritto negli occhi chi ci sta di fronte, anche se molte voci sussurrano che le parole dicono una cosa e i fatti sono altri.
Con un ronzio nelle orecchie suoniamo all’infinito perché crediamo che abbiamo l’occasione, come città di Mira, di creare all’internodi forte Poerio un vero e proprio laboratorio di integrazione e di contaminazione tra culture, tra razze, tra popoli diversi.
Quello che il Tam Tam Suoni e Culture dal Mondo ha sempre cercato di portare avanti nel suo percorso lungo questi anni.
Suoneremo all’infinito, perché ci muove il fuoco del desiderio di vedere entrare, finalmente, una ventata di aria nuova dalle finestre… la paura è qualcosa di irrazionale ma, se il cervello è “acceso e collegato”, facilmente può essere spazzata via… o siamo delle scimmie (leggetevi il terz’ultimo commento a questo post) che all’accendersi di una luce si comportano in un modo e, all’accendersi di un’altra, in un altro?
Basta volerlo.
Basta crederci.
Basta che arrivino le giuste informazioni.
E… basta! fare figure barbine, del tipo che don Dino Pistolato non era presente all’incontro del 9 giugno in Teatro di Villa dei Leoni perchè… nessuno lo ha chiamato, nonostante lo si sbandierasse sui comunicati stampa e sui giornali.
Non è la colpa di uno.
È la colpa di tutti!
Di fronte a questa giustificazione, puerile, nessun commento può essere rumoroso come… STARE IN SILENZIO!
Ecco, CON UN RONZIO NELLE ORECCHIE SUONIAMO ALL’INFINITO (cliccaci sopra per ascoltare tutto il nuovo disco dei Sigur Ros).
Vogliamo parlarne?
Siamo qui.

Tam Tam Suoni e Culture dal Mondo 2008 versione “Light”

ridi, ridi, che il sorriso allontana la pioggia

“Viste le temperature (e le piogge) di questa prima metà di giugno, Tam Tam Suoni e Culture dal Mondo Light sarebbe stato un disastro economico, conoscendo i miresi… Mette i brividi, pensarci!”
Sms arrivato al cellulare della manifestazione stamattina: si può non essere d’accordo?

Ma: “del senno di poi son piene le fosse!”

Sarebbe stato un festival sicuramente bagnato e freddo. Il parco Valmarana è accogliente e ristoratore quando la temperatura è elevata, ma diventa umido e freddo in caso di pioggia e di temperature non propriamente estive…
Qui sembra di essere in autunno, giornate uggiose dove il sole, a volte, fa capolino.
Sarebbe stato un disastro economico. Non c’è dubbio.
E lo avremo vissuto con una crescente tensione.
Nonostante i due giorni più importanti, il 10 e l’11 di giugno, il tempo avrebbe retto e Eugenio Finardi e Carlo e Giorgio sarebbero stati degli appuntamenti che avrebbero rispettato le nostre aspettative.
Ma procediamo con ordine.
Inaugurazione, giovedì 5 giugno, con Sir Oliver Skardy meets Fahrenheit 451: pioggia, non la sera, ma pioggia fino al tardo pomeriggio che portano a una temperatura più fredda, nel senso che quella minima è in discesa. E la minima la si ha di sera… Probabilmente il reggae e lo ska del gruppo ci avrebbe riscaldato… ma un inizio non proprio in linea con le aspettative. Anzi!
Venerdì con la musica funky, sempre in dialetto veneziano, con il gruppo Zoozabumba che sono di Venezia. Pioggia, durante il giorno e anche verso sera. Temperatura simile al giorno precedente. Il dubbio di come si sarebbero mossi i miresi viene anche a noi. Ma contavamo sull’appeal di questo storico gruppo veneziano, che in passato si erano già esibiti a Mira.
Sabato con la Mente di Tetsuya e le loro sigle dei cartoni animati, una giornata senza pioggia, con il sole che ha riscaldato un po’ la giornata, per cui tutto sembra concorrere ad avere un buon sabato sera… anche perché ci sarebbe stata la prima delle due notti bianche: le proiezioni supine, cioè proiettare verso l’alto i film e guardarli stando stesi. In caso di pioggia o di troppa umidità, avremmo potuto usare il palco come pavimento e la copertura come schermo. Il programma della proiezione sarebbe stato incentrato sui cittadini stranieri e l’integrazione… che con quello che in quei giorni succedeva per Forte Poerio sarebbe stato come un “leggere nel pensiero” della comunità mirese.
Domenica con l’animazione per i bambini tenuta dall’associazione Nodo Teatro di Venezia e, a seguire, la polisportiva Arcobaleno di Oriago con un programma di ginnastica, ballo e animazione. Sul palco, dopo aver fatto un ampio giro del parco Valmarana, King Naat Veliov and the Original Kocani Orkestar con la loro musica balcanica a cui si sarebbe aggiunta la danzatrice del ventre che il locale Shockabab invita, come da tradizione, quando è presente questo gruppo. Tutto questo sarebbe stato possibile, perché la giornata è stata soleggiata e calda…
Lunedì la prima partita degli Europei 2008 dell’Italia con l’Olanda: megaschermo montato sul palco principale. Temperatura massima in crescita. Non quella minima, che scende, nonostante il sole della giornata. Finita la partita fuggi fuggi generale, dato che l’Italia ha perso. Come facciamo a dirlo? nel 2006, quando l’Italia pareggiò con gli USA, il popolo del pallone abbandonò il parco Valmarana… con un pareggio. Con una sconfitta ancora di più!!!!!
Di martedì e di mercoledì abbiamo già scritto sopra, con due serate sicuramente positive.
Giovedì si ricomincia con la pioggia… poca pioggia, a dire il vero, e non alla sera. Ma che non avrebbe aiutato lo spettacolo della sera. I Terrakota vengono dall’Africa e dal parte dell’Europa e sono di base in Portogallo: hanno un suono caldo, avvolgente e coinvolgente. Una di quelle chicche che perdere è un delitto. Ma il clima ci avrebbe castigato. E molto. Un gruppo non tanto conosciuto, ma di assoluto valore, da ascoltare e da ballare. E qui gioca la curiosità della gente. Della gente di questo territorio, dobbiamo dire, dato che, visto che nel loro sito la data era rimasta segnata, abbiamo ricevuto molte telefonate dal nord Italia per avere ragguagli. A un’altra sede l’analisi di ciò che questo territorio merita e si aspetti da questa manifestazione.
Venerdì seconda partita dell’Italia, con il pareggio con la Romania: pareggio. Questo è un giorno in cui c’erano parecchie cose in ballo, per il finale della serata. Si pensava ai Corvus Corax, oppure ai Rumatera.
Sabato da dimenticare… nonostante ci fosse in programma Herman Medrano: pioggia tutto il giorno e freddo, molto freddo. Con vento e tutto ciò che deve esserci in una vera serata da autunno inoltrato. Peccato!!!! Sarebbe saltata anche la prima notte bianca silenziosa o notte muta che dir si voglia. Una notte in cui avremmo cercato di stimolare tutti i sensi: tatto, gusto, odorato, vista e, in minima parte, l’udito. Installazioni video, attori con monologhi, interventi di artisti di strada e tutto ciò che poteva venir in mente a chiunque.
Domenica con sole al mattino, che potrebbe far ben sperare vista la serata finale. Al pomeriggio l’associazione Mammarosa avrebbe organizzato la quarta edizione di “al passo con il mio amico” per raccogliere fondi per il rifugio Mammarosa di Mira. Alla sera concerto di gruppi emergenti della Riviera del Brenta… ma alla sera piove. Non forte. Ma piove. Tanto per finire in bellezza!!!!

Dal punto di vista economico sarebbe stato… un disastro, come giustamente recitava l’SMS di cui all’inizio.
Ci sarebbero le associazioni da ringraziare, per aver lavorato e creduto in questa versione ristretta della manifestazione: tutti, con la loro presenza, con i loro sforzi e la loro fiducia, li ringraziamo… sul serio, con il cuore in mano, perché è giusto così.

Poco sole, tanto freddo.
Acqua da cielo e acquitrini sotto i piedi.
Tanti concerti che sarebbero andati deserti o quasi.
Perché non lo fate in un altro periodo dell’estate?
Perché non mettete un tendone?
Perché non mettete le tavole per terra così non ci si bagna?
Perché non parcheggiate le macchine sul campo da calcio da allenamento?
Perché non lo fate su un parcheggio?
Perché si paga il biglietto?
Perché lo fate quando c’è il Marghera Estate Village?
Perché non fate le cover band?
Perché non ci sono locali di Mira?
Perché il Comune vi da un contributo?
Perché devo pagare se il parco è pubblico?

Il grafico delle temperature del Tam Tam Suoni e Culture versione \

Dopo undici giorni di tutto questo, ci verrebbe spontaneo rispondere: perché non ve lo fate voi?
Ma poi la ragione prende il sopravvento: ingoiamo il rospo e ripuliamo il parco Valmarana, raccogliendo i mozziconi di sigaretta che il senso civico dice che non bisogna buttar per terra e riseminiamo l’erba. Come la nostra coscienza, da sempre, ci dice di fare.
A queste domande ci sono risposte, sparse nei post precedenti e sul diario del Tam Tam Suoni e Culture dal Mondo 2007 che trovate sul sito della Srazz. Ma faremo un sunto, a breve.

Antica favola cinese (aspettando la calma arrivare – post interlocutorio e introduttivo)

Un contadino aveva un cavallo.
Un giorno, il cavallo salta al di sopra dello steccato e scappa.

È un bene o un male?

L’indomani, il cavallo ritorna in compagnia di un cavallo selvaggio.

È un bene o un male?

Il figlio del contadino decide di cavalcare il cavallo selvaggio.
Cade e si ferisce gravemente.

È un bene o un male?

L’indomani viene dichiarata la guerra; tutti gli uomini giovani e validi sono precettati.
Ma non il figlio del contadino.

È un bene o un male?

La nozione del bene o del male dipende dalla prospettiva nella quale ci si pone.
Al tempo l’onere di accomodare l’andamento degli eventi.

Succedono cose che ci fanno pensare, ultimamente.
Gravi per certi versi.
Sicuramente inquietanti.
Lasciamo scorrere un po’ di tempo, per metabolizzare.
Dateci un po’ di tempo.